Ricorrenza della Traslazione delle Reliquie a Santa Venera al Pozzo

17/11/2019 - Santa Venera al Pozzo - Aci San Filippo - ore 12

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Domenica 17 novembre 2019 alle ore 12.00 nella ricorrenza della Traslazione delle Reliquie di Santa Venera, sarà celebrata una Santa Messa dal vicario parrocchiale della Basilica di San Filippo d’Agira in Aci San Filippo e direttore dell’Ufficio comunicazioni Sociali della diocesi don Arturo Grasso. Al termine della celebrazione vi sarà la benedizione con le reliquie della santa martire, custodite nella Basilica prepositurale San Filippo d’Agira in Aci San Filippo.

 


ACI SAN FILIPPO – SANTA VENERA AL POZZO

Secondo la tradizione Venera, figlia di un centurione romano, pare che sia nata in Grecia, dove il padre, in quel periodo, prestava servizio per l’Impero Romano e quindi, successivamente, veniva inviato in Sicilia, nella “Statium” dello stesso Impero, nell’attuale area archeologica delle terme romane di S. Venera al Pozzo.

Si colloca la sua esistenza giovanile nel II sec. d. C. e gli Atti o narrazioni del martirio o della passione di santa Parasceve – Venera, si trovano in numerosi codici antichi in lingua greca e latina.

I documenti, che narrano la conversione al Cristianesimo, e relativi al martirio, vanno dal secolo VII – VIII al secolo XIV, e secondo tali documenti, sarebbe vissuta nel II  secolo, subendo il martirio sotto l’imperatore romano Antonino Pio, proprio secondo la tradizione a S. Venera al Pozzo, e il suo capo buttato in tale pozzo di acque sulfuree dell’Etna.  I due nomi, Parasceve (nome greco) e Venera (nome latino) si equivalgono.

Numerosi sono i documenti letterari e liturgici che parlano di S. Venera, e la venerazione di tale santa è molto diffusa in oriente e in occidente, ed in tutta la Sicilia orientale ed occidentale.

Ancora la tradizione vuole, che abbia svolto la funzione di infermiera e di assistenza ai bisognosi e agli ultimi, proprio in tale luogo anche per la presenza delle Terme Romane e delle sorgenti delle acque sulfuree curative, che erano considerate in quell’epoca, e dopo, nel Medioevo, miracolose per le loro proprietà curative per numerose malattie fino alla data odierna.

La chiesa di S. Venera, l’attuale sacrestia, è di stile bizantino, ma ancora non è certa la presenza della chiesa in tale periodo.

Mentre è certa la notizia che la vuole fondata  nel XIV secolo dalla regina Eleonora d’Angiò.

Nel corso degli anni la chiesa subì dei rifacimenti, però occorre evidenziare che per la notevole diffusione del culto di S. Venera, e per la presenza della Fiera Franca S. Venera, istituita con esenzione del pagamento di qualsiasi imposta, con decreto di  Alfonzo il Magnanimo, Aragonese, nel 1422, veniva ampliata nelle dimensioni attuali a fine 1400.

La Fiera Franca, che si svolgeva durante il periodo della festa di S. Venera, il 26 di luglio, nel periodo che andava dal 19 luglio al 2 agosto, acquisiva un’importanza a livello europeo e di tutto il Mediterraneo, soprattutto nel 1531 con la proroga, con decreto a Messina, dell’Imperatore Carlo V. E si è svolta in tale luogo fino al 1615.

In seguito, con lo spostamento della Fiera Franca ad Acireale e già dal 1600, Santa Venera diventava patrona della stessa città e, dopo il 1850, anche della diocesi, e nel 1873, con la nascita delle terme ad Acireale, in seguito acquisite dalla Regione Siciliana, intorno al 1950, S. Venera al Pozzo entrava nell’oblio quasi totale.

Negli anni ’80, con le prime campagne di scavi e con la sistemazione della chiesa, con il contributo della Regione Siciliana e la conseguente apertura al culto il 14 dicembre 1991, con il Vescovo di Acireale, mons. Giuseppe Malandrino, con il contributo della parrocchia di appartenenza Aci S. Filippo, del Comune di Aci Catena e delle Terme Regionali di Acireale, tale storico luogo di culto millenario di S. Venera, riprendeva a vivere e, alla data odierna, viene apprezzato dai fedeli, dai turisti e dai visitatori soprattutto ogni domenica con la celebrazione della S. Messa, alle ore 12.00 nel periodo invernale alle ore 19.30 in quello estivo

Giovanni Barbagallo

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25 Ottobre 2019
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