Dal 18 maggio riprendono le celebrazioni con il popolo, le indicazioni di Raspanti

Le indicazioni del vescovo Raspanti, dal 18 maggio

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Il 7 maggio u.s. è stato pubblicato il “Protocollo circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo”  (Prot.) del Ministero dell’Interno con il quale il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Interno e il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana hanno trovato un accordo per tornare a celebrare il culto con la presenza dei fedeli nel rispetto delle norme di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da covid-19. Il Protocollo entrerà in vigore lunedì 18 maggio p.v.
Ad esso, anzitutto, si deve fare riferimento in quanto contiene le regole da osservare per tornare a celebrare con i fedeli. Pertanto vi invito a prenderne visione e a conoscerlo in modo approfondito, perché è dovere di noi tutti applicarlo con cura e precisione.
Le seguenti Indicazioni, frutto del confronto con i Vescovi di Sicilia e con i Vicari foranei, hanno il solo fine di integrare e precisare quanto contenuto nel Protocollo.

Clicca qui e scarica le Indicazioni per la ripresa delle celebrazioni eucaristiche del vescovo Raspanti
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Scarica la locandina

Leggi le indicazioni

1) L’accesso ai luoghi di culto si deve svolgere in modo da evitare ogni assembramento (Prot. 1.1.). Particolare attenzione deve porsi nelle sacrestie e nell’ufficio parrocchiale, ambienti spesso piccoli e frequentati da tante persone. Si eviti in ogni modo l’ingresso contemporaneo a più persone.

2) L’edificio di culto è sia la chiesa parrocchiale che quelle filiali. Per ciascun edificio il parroco o il rettore deve individuare la capienza massima dei posti a sedere e all’impiedi, tenendo conto del rispetto della distanza minima di sicurezza di un metro (Prot. 1.2.). Il parroco valuti l’opportunità pastorale di aprire al culto le chiese filiali, soprattutto nel caso in cui esse siano piccole.

3) È consigliato indicare sui banchi il punto in cui i fedeli possono sedersi con un segnaposto decoroso per l’ambiente liturgico.

4) I volontari di cui al n. 1.3. del Prot. devono avere un qualsiasi segno distintivo e devono indossare mascherina e guanti monouso. Ad ogni ingresso della chiesa deve essere presente un volontario. Essi hanno soprattutto questi compiti:
a) favorire l’accesso e l’uscita, vigilando affinché non si creino assembramenti;
b) vigilare che in chiesa non ci siano più persone di quelle consentite;
c) verificare che i fedeli indossino la mascherina;
d) indicare il punto in cui essi trovano il liquido igienizzante per le mani (cfr. Prot. 1.9.)
e) indicare dove possono deporre la loro offerta (cfr. Prot. 3.7.).

5) In caso di reale necessità il parroco valuti l’opportunità di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche (Prot. 1.3.). Prima di giungere a questa scelta è bene confrontarsi con i sacerdoti del Vicariato o quantomeno della città per allestire un piano unitario delle messe che agevoli i fedeli nella scelta della messa alla quale partecipare ed evitare la loro ingiustificata moltiplicazione.

6) Si ricordi con insistenza e con tutti i mezzi, anche tramite i canali social, che non è consentito accedere al luogo della celebrazione a coloro che hanno sintomi influenzali o una temperatura corporea pari o superiore ai 37,5° C o sono stati in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei giorni precedenti (Prot. 1.6. e 1.7.)

7) All’ingresso dei luoghi di culto siano resi disponibili liquidi igienizzanti per le mani per coloro che volessero farne uso (Prot. 1.9.).

8) Le celebrazioni liturgiche siano brevi ed essenziali. Pertanto il numero dei ministranti sia minimo, in quanto non sarà necessario il servizio liturgico completo (Prot. 3.1.).

9) È consigliabile che sia il celebrante ad occuparsi di tutto ciò che è necessario fare per la distribuzione della comunione, comprese quelle operazioni che spesso sono svolte dai concelebranti, dai diaconi o dai ministri straordinari (prendere e riporre la pisside nel tabernacolo, purificare i vasi sacri, ecc.). Per distribuire l’eucarestia, sia egli a recarsi dai fedeli che quindi non lasceranno il loro posto. Si osservino inoltre tutte le altre prescrizioni previste dal Prot. 3.4.

10) La comunione ai malati e agli anziani può essere portata qualora il fedele lo chieda spontaneamente, anche su esplicita proposta dei sacerdoti e dei ministri delle comunità parrocchiali, purché ciò avvenga nel massimo rispetto delle norme sanitarie attualmente in vigore (protezione delle vie respiratorie, distanziamento sociale, ecc.)

11) Le regole generali da osservare durante le celebrazioni eucaristiche valgono anche per la celebrazione degli altri sacramenti (Prot. 3.8.). Per quanto riguarda i battesimi, essi non siano amministrati nel corso delle messe domenicali ma in una celebrazione distinta, preferibilmente il sabato pomeriggio o anche in altri giorni feriali.

12) I contenuti del Protocollo saranno resi noti ai fedeli attraverso un manifesto uniforme preparato dalla Curia, che sarà posto all’ingresso di ogni chiesa. In esso dovrà essere indicato, tra l’altro, il numero di partecipanti ammessi (Prot. 4.2.). In ogni parrocchia il manifesto abbia massima diffusione, anche attraverso i canali social.

13) Il ricorso alla diretta streaming è sconsigliato, se non per le celebrazioni parrocchiali particolarmente importanti. Piuttosto si esortino i fedeli impossibilitati a partecipare alle celebrazioni ad assistervi attraverso la visione di quelle trasmesse dai maggiori canali televisivi nazionali.

Acireale, 13 maggio 2020
Prot. n. 195/20 (CAN)
+ Antonino Raspanti
Vescovo

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13 Maggio 2020
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