CATTEDRALE / Chiusura del Giubileo

Domenica 28 dicembre 2025 - Acireale

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Il vescovo Raspanti: «Il Giubileo della speranza si chiude, ma resta aperta la porta di una Chiesa che è viva, accogliente e missionaria»



Domenica 28 dicembre 2025 si conclude il Giubileo nelle Diocesi d’Italia ed anche Acireale si prepara a questo appuntamento tanto significativo per la comunità dei fedeli.

La celebrazione prenderà avvio alle ore 17.00 con il raduno dei fedeli nella Basilica di San Sebastiano ad Acireale, dove è prevista una breve riflessione sul tema “I passi dei pellegrini di speranza. Il cammino giubilare in diocesi. Sintesi e prospettive”, a cura di don Roberto Strano, referente diocesano per il Giubileo 2025, che offrirà una lettura spirituale e pastorale dell’esperienza giubilare vissuta nei mesi precedenti.

Alle ore 18.00 si entrerà nel cuore della celebrazione con il rito della statio, seguito dalla processione verso la Basilica Cattedrale. La Santa Messa conclusiva sarà presieduta dal vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, che guiderà la comunità diocesana nel solenne atto di ringraziamento e affidamento, suggellando ufficialmente la chiusura del Giubileo.

Parallelamente, alle ore 18.00, si svolgerà anche la chiusura del Giubileo nei santuari diocesani di Valverde e Vena, dove le celebrazioni saranno presiedute dai rispettivi parroci.

E’ occasione per celebrare il cammino compiuto nell’Anno Giubilare, segnato dalla Speranza, dalla fede e dalla condivisione che porta alla pace.

La conclusione del giubileo è il termine di un periodo di grazia, ma anche un punto di ripartenza per la Chiesa, chiamata adesso a tradurre nella vita quotidiana il bagaglio di esperienze, conversioni e prospettive maturate in questo anno giubilare.

«La chiusura del giubileo– ha dichiarato mons. Raspanti- rilancia il significato profondo del cammino. E’ un’esperienza che ha invitato le comunità parrocchiali, le varie realtà e i singoli fedeli a riscoprirsi come pellegrini di speranza, chiamati nel cammino della corresponsabilità evangelica. E’ stato un tempo in cui si è rafforzato l’ascolto della Parola, la pratica della misericordia e la cura dei fragili».

Ha infine concluso il vescovo Raspanti: «la Chiesa è chiamata a custodire quanto seminato, trasformando i gesti del giubileo in una pratica ordinaria nella vita cristiana. Bisogna proseguire con il percorso intrapreso, affinché la speranza diventi testimonianza concreta. Il Giubileo della speranza si chiude, ma resta aperta la porta di una Chiesa che è viva, accogliente e missionaria».

 

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26 Dicembre 2025
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