
Commento di Don Orazio Tornabene
Lc 12,49-53: “Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione”.
Tra fango e fuoco, corriamo verso Cristo
La Parola di oggi continua a provocare e a stimolare coraggio: tra fango e fuoco non dobbiamo distogliere lo sguardo da Cristo.
Nella prima lettura vediamo il profeta Geremia calato in una cisterna fangosa a motivo della sua fedeltà a Dio. Quante volte anche la nostra fede ci fa sentire relegati in minoranza, quasi impantanati e prigionieri dello status quo.
Eppure, il testo infonde speranza: il re, mosso a compassione, fa trarre Geremia fuori, salvandolo.
È un’immagine potente, perché quel fango può simboleggiare il peccato che ci imprigiona e ci impedisce di camminare nella libertà dei figli di Dio, rendendoci conformi al pensiero dominante: homo homini lupus.
Come Geremia fu liberato dal fango, così Dio viene a liberarci dal peccato, per restituirci la capacità di camminare nella verità.
La seconda lettura ci invita a “correre con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù”.
La vita cristiana non è una passeggiata, ma una gara di resistenza.
Non si antepone nulla alla vita eterna: Gesù, “per la gioia che gli era posta dinanzi”, ha affrontato la croce e ora siede alla destra del Padre.
Anche per noi la meta vale ogni fatica e il segreto è tenere lo sguardo alto, non sulle difficoltà, ma sul Signore che ci precede e ci accompagna.
A sorprendere di più, questa domenica, è il Vangelo: Gesù dice di essere venuto a portare fuoco sulla terra e a dividerla.
Il suo Vangelo è un fuoco che purifica, illumina e scalda, e non lascia nulla come prima.
Seguirlo comporta scelte radicali, che talvolta possono provocare divisioni persino tra le persone più vicine.
Non si tratta di alimentare conflitti, ma di restare fedeli alla verità, anche quando costa.
“Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo” (Eb 12,3). La lotta contro il peccato e l’ingiustizia – ricorda la Lettera agli Ebrei – non l’abbiamo ancora affrontata “fino al sangue”… eppure il Signore ci chiama ad essere pronti.
Questa Domenica ci ricorda tre cose:
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Dio è capace di tirarci fuori da ogni fango;
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La corsa della fede richiede perseveranza e lo sguardo fisso su Gesù;
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Il fuoco del Vangelo chiede coraggio e decisione.
Pertanto, tra il fango ed il fuoco della nostra esistenza, non distogliamo lo sguardo da Gesù.
Buona Domenica.