COMMENTO AL VANGELO / Miseria e Misericordia

Domenica 6 aprile 2025 - V Quaresima

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Commento di Don Orazio Tornabene

Liturgia del giorno – Domenica 6 aprile 2025 V Quaresima

Questa V domenica di quaresima ci parla di novità. Nella prima lettura il profeta Isaia annuncia che Dio sta facendo qualcosa di nuovo: “Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?” È un invito a non restare bloccati nel passato, a non vivere guardando solo alle ferite o alle schiavitù di ieri, ma a lasciarsi sorprendere da un Dio che apre strade nel deserto e fa scorrere fiumi nella steppa.

Questa novità di Dio non è solo un’idea: la vediamo prendere carne, volto, gesto… nel Vangelo di oggi. Gesù è nel tempio, sta insegnando. Ma viene interrotto da un gruppo di uomini che porta davanti a tutti una donna sorpresa in adulterio. La mettono in mezzo, come a dire: “Guardate e giudicate”.

Una donna, simbolo dell’umanità e delle comunità generatrici. Ma questi vedono un corpo. Anche le nostre comunità oggi sono messe a nudo, usate, umiliate. Inoltre, loro stringono le pietre tra le mani e la Legge tra i denti.
“Maestro, che ne dici?” chiedono a Gesù. È una trappola. Ma Gesù non risponde subito. Si china, scrive per terra, tace. Poi dice: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra.”

E in quel momento tutto cambia. Le mani si svuotano. Le pietre cadono. Uno dopo l’altro se ne vanno, a partire dai più anziani. Alla fine restano solo due: la donna e Gesù. La miseria e la misericordia. E Gesù, l’unico senza peccato, non condanna, ma salva. “Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più.”

Ecco la “cosa nuova” che Dio sta facendo: non condanna il peccatore, ma lo rialza. Non chiude le strade, ma ne apre di nuove. Dio non si ferma al passato, ma apre un futuro. Un futuro che nasce dal perdono.

Questa Parola oggi ci tocca nel profondo. Perché ciascuno di noi, in qualche modo, ha delle pietre in mano: giudizi, rancori, accuse… verso gli altri o verso noi stessi. E ognuno di noi, come quella donna, ha bisogno di sentirsi dire: “Neanch’io ti condanno. Va’, ricomincia.”

La Quaresima è proprio questo: tempo di strade nuove, tempo in cui lasciare che Dio riscriva la nostra storia, non più con parole di colpa, ma con parole di misericordia.

Allora chiediamo oggi al Signore occhi nuovi per riconoscere ciò che germoglia, mani vuote da ogni pietra, cuori liberi per accogliere la novità di Dio.

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5 Aprile 2025
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