Lutto / Celebrate le Esequie del Vescovo Giuseppe Malandrino

Martedì 5 agosto 2025

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Il Vescovo Raspanti: “È stato uomo della Parola e servo della Chiesa”



La Diocesi di Acireale, con profonda commozione, ha celebrato martedì 5 agosto, nella Basilica Cattedrale, le esequie del vescovo Giuseppe Malandrino, Vescovo di Acireale (dal 1979 al 1998) e Vescovo di Noto (dal 1998 al 2007), venuto a mancare domenica 3 agosto.

Alle esequie, presiedute da Monsignor Raspanti, Vescovo di Acireale e Presidente della CESi, erano presenti, oltre a numerosi sacerdoti, anche il Cardinale Paolo Romeo, il Vescovo Giuseppe Sciacca, Presidente Emerito dell’ufficio del lavoro della sede apostolica, l’Arcivescovo Emerito di Catania Salvatore Gristina, l’Arcivescovo Emerito di Siracusa Salvatore Pappalardo, il Vescovo di Noto Salvatore Rumeo, il Vescovo di Caltagirone Calogero Peri, il Vescovo di Patti Guglielmo Giombanco, il Vescovo Emerito di Ragusa Paolo Urso.

 

Così Monsignor Raspanti nella sua omelia: “Ha amato profondamente la Sacra Scrittura, mettendo sempre al centro della sua vita la Parola di Dio. Ne è stato un cultore appassionato, un amante fedele. Tutto il suo ministero è stato segnato dall’impegno per la nuova evangelizzazione, che riconosceva come frutto maturo del Concilio Vaticano II. 

Vi ha aderito con convinzione, nella prospettiva di un rinnovamento autentico della Chiesa e della sua azione pastorale”.

Il presule ha ancora composto il suo ricordo del vescovo Giuseppe: “Mons. Malandrino ha desiderato una Chiesa in cui il cristianesimo fosse vissuto in modo sempre più consapevole, fondato sull’adesione al Vangelo e sulla centralità dei sacramenti, riconosciuti come cardini imprescindibili della vita cristiana.

Aveva un carattere espansivo, una naturale capacità di stare in mezzo alla gente, specialmente la più semplice. Con parole affettuose, battute sincere, sapeva farsi prossimo. 

Ancora oggi tanti fedeli lo ricordano con affetto e riconoscenza, e rendiamo grazie al Signore perché il suo instancabile lavoro ha dato frutto: anche nelle vocazioni sacerdotali che oggi arricchiscono la nostra Chiesa, c’è il segno vivo della sua testimonianza.

Il centro della sua vita era l’unione con Gesù. Sempre disponibile, amava raccontare, condividere, ma tutto conduceva con discrezione alla presenza del Signore”.

Ha infine concluso:la sua vita si è spenta come una candela che si è consumata pian piano.

Nel suo modo di essere, sempre rispettoso, si coglieva un’umiltà commovente: quella di chi desiderava vivere pienamente la comunione ecclesiale con autenticità.

Anche nel tempo della lunga sofferenza, ci ha offerto una genuina testimonianza di fede e abbandono.

La sua morte ci lascia una serenità profonda: perché il Signore è la nostra speranza. In questa serena certezza che Cristo è vivo, vediamo il compimento della sua esistenza. 

Compiere, infatti, significa raggiungere la pienezza: e in questo passaggio, Mons. Malandrino ha raggiunto la pienezza della sua unione con Dio.

È stato un vero apostolo. Questa è stata la sua missione”.

Al termine della celebrazione le parole di ricordo di Mons. Agostino Russo, vicario generale della diocesi di Acireale.

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5 Agosto 2025
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