COMMENTO AL VANGELO / Corpus Domini

Domenica 22 giugno 2025

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«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno» (Gv 6,51)

Commento di Don Orazio Tornabene



Con queste parole Gesù ci svela il cuore della solennità del Corpus Domini: la comunione reale e viva con Lui, che ci trasforma interiormente rendendoci immortali.

Certo, in un tempo di guerre e morti per un nonnulla, parlare di immortalità risulta difficoltoso, ma ancor di più troviamo difficoltà a credere come l’Eucarestia ci faccia vivere per la vita eterna.

Nel sacramento dell’Eucaristia riceviamo il corpo donato e il sangue versato di Cristo: è il memoriale della Pasqua, il dono della vita piena e definitiva. Ma questa comunione non è mai autoreferenziale.

Dalla comunione con Cristo scaturisce la personale condivisione con Dio e da questa sorgente nasce una nuova capacità di relazione: riconosciamo la dignità dell’altro, del fratello, della sorella che incontriamo.

La comunione con il Signore genera una comunione concreta, fatta di gesti, di cura, di vita offerta. Nel Vangelo, è Gesù che dice: «Voi stessi date loro da mangiare».

Come possiamo nutrirci del Pane della vita e restare indifferenti alla fame – materiale e spirituale – che ci circonda?

L’Eucaristia ci chiama ad essere pane spezzato per la vita del mondo, segno di una salvezza che si dona.

Lo ricorda con forza san Leone Magno: «La nostra partecipazione al corpo e al sangue di Cristo non tende ad altro che a trasformarci in quello che riceviamo, a farci rivestire in tutto, nel corpo e nello spirito, di colui nel quale siamo morti, siamo stati sepolti e siamo risuscitati».

Nello spirito di questa festa, condivido ora con voi alcuni versi che ho scritto e che nascono proprio dalla contemplazione del mistero eucaristico. Una poesia semplice, ma che intende custodire il senso profondo di ciò che celebriamo.

 

Corpus Domini

Cristo,

pane che si fa corpo,

corpo che nutre corpi

chiamati ad essere

pane spezzato.

 

Fratelli e sorelle, ricevendo e adorando il Corpo del Signore, lasciamoci interrogare:

  •  La mia comunione con Cristo mi rende dono per gli altri?
  •  A chi sono chiamato oggi a offrirmi come pane?
  •  Quali relazioni ho bisogno di vivere con più dignità, fraternità, attenzione?

Chiediamo al Signore di trasformarci in ciò che riceviamo, perché, nutriti dal suo amore, possiamo diventare segno di salvezza per il mondo.

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21 Giugno 2025
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