
Lettera di Salvo Paratore, rappresentante Consulta Diocesana
Carissimo Padre Vescovo Antonino,
come riportato nella lettera inviata dal Direttivo ai Responsabili delle Associazioni, Gruppi e Movimenti che fanno parte della nostra Consulta diocesana, per celebrare questo nostro Giubileo abbiamo preso ispirazione dalla Bolla di indizione “Spes non confundit” dove Papa Francesco al nr. 5 ci ricorda come “la vita cristiana sia un cammino, che ha bisogno anche di momenti forti per nutrire e irrobustire la speranza, insostituibile compagna che fa intravedere la meta: l’incontro con il Signore Gesù.” E che “il pellegrinaggio esprime un elemento fondamentale di ogni evento giubilare. Mettersi in cammino è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita”.
E così abbiamo realizzato, in collaborazione con i giovani di alcune nostre realtà, questo segno iniziale itinerante, che ci ha permesso di riflettere su alcuni fondamenti: la Pace, l’Unità, il Cammino e la Speranza. Pilastri su cui desideriamo rilanciare il nostro impegno come laici a partire proprio da questo incontro.
La Veglia di Pentecoste rappresenta infatti per noi occasione per rivedere la nostra vocazione personale, per esprimere la specificità del carisma della nostra aggregazione, per cogliere l’opportunità di confronto e conoscenza reciproca, e tutto questo per rafforzare in noi la capacità di “testimoniare in modo credibile e attraente la fede e l’amore che portiamo nel cuore; perché la fede sia gioiosa, la carità entusiasta”(nr. 18).
Ieri ci ricordava Papa Leone XIV che “i doni gerarchici e i doni carismatici «sono coessenziali alla costituzione divina della Chiesa fondata da Gesù»” (S. Giovanni Paolo II, Messaggio al Congresso mondiale dei movimenti ecclesiali, 27 maggio 1998). E aggiungeva nel suo Discorso ai Moderatori delle associazioni di fedeli, dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità: “Grazie ai carismi che hanno dato origine ai vostri movimenti e alle vostre comunità, tante persone si sono avvicinate a Cristo, hanno ritrovato speranza nella vita, hanno scoperto la maternità della Chiesa, e desiderano essere aiutate a crescere nella fede, nella vita comunitaria, nelle opere di carità, e portare agli altri, con l’evangelizzazione, il dono che hanno ricevuto.” In comunione con il Santo Padre che come noi stasera ha celebrato la Veglia con il variegato mondo delle Aggregazioni laicali, e con Lei che ha presieduto questo nostro Giubileo diocesano, sentiamo una grande responsabilità e desideriamo sempre più fare rete tra di noi perché la nostra azione possa essere ancora più feconda di questi frutti mettendo a disposizione le nostre capacità, il nostro tempo ma ancora di più il nostro cuore.
Tutto questo incontrerà ovviamente tante resistenze a partire da noi stessi e tanti ostacoli che metterà in campo l’avversario di sempre, ma stasera abbiamo conosciuto, celebrato e accolto l’antidoto e l’alleato: si tratta dello Spirito Santo! In questi giorni mi è capitato di soffermarmi sulla parte finale della seconda strofa dell’inno giubilare che ha introdotto anche questa nostra celebrazione: “passa i muri Spirito di vita.” È una invocazione quanto mai attuale. Chiediamo fortemente stasera allo Spirito che è Signore e dà la vita di attraversare i muri del nostro egoismo, dei nostri pregiudizi, delle nostre chiusure, della nostra rassegnazione, della nostra indifferenza… che entri con forza lo Spirito a scardinare le gabbie delle nostre sicurezze e a dissipare le nebbie delle nostre paure. La luce della multiforme grazia dello Spirito illumini la nostra mente e orienti il nostro agire nella storia per essere “lievito di unità”, mettendo i nostri “talenti a servizio della missione” evangelizzatrice della Chiesa.
Prima di chiederle la Sua paterna benedizione mi lasci ringraziare il caro P. Leandro e la comunità degli Agostiniani che custodiscono questo Santuario e tutta la comunità parrocchiale per l’aiuto prestato nella realizzazione di ciò che era necessario per questa Celebrazione. E non da meno la disponibilità immediata e concreta del Sindaco Domenico Caggegi e dell’Amministrazione comunale di Valverde.
Maria Ss.ma continua a dimorare in mezzo a noi, in questo luogo, e lo dimostra la grande propensione al servizio da parte di tutti: tanti amici e persone che si rendono utili appena viene chiesto loro qualcosa, una comunità civile e religiosa capace di collaborare insieme e rafforzare la coesione sociale di questa cittadina. Sappiamo di poter ricorrere sempre alla Sua materna intercessione e questo di conforta e ci rafforza.