
Don Agostini, direttore Museo: “Un recupero prezioso che restituisce alla diocesi un frammento della sua identità”
La mostra sarà visitabile fino al 28 giugno nei giorni di venerdì, sabato e domenica, dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00. Aperture straordinarie e attività per gruppi e scuole su prenotazione.
Un affascinante viaggio tra arte, fede e memoria ritrovata prende vita al Museo Diocesano di Acireale con la mostra Thesauri Lignei Ritrovati. Sculture, sacre suppellettili e simboli votivi nella Sicilia orientale, inaugurata mercoledì 28 maggio nella sala conferenze di via Mons. Genuardi.
L’esposizione rende omaggio all’arte lignea devozionale del territorio etneo, ponendo al centro le preziose statuette settecentesche e un tempo custodite nella chiesa dell’Immacolata di Linguaglossa.
L’iniziativa, fortemente voluta da Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, e da Padre Pietro Giarracca, Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini, si propone di restituire valore al patrimonio culturale sacro e condiviso, espressione della spiritualità e dell’identità collettiva del territorio.
Curata dalla storica dell’arte Carmela Cappa e promossa dal direttore del museo Don Antonio Agostini, in collaborazione con l’équipe scientifica composta da Grazia Nicotra e Marilisa Spironello, la mostra espone le dieci statuette lignee trafugate nel 1984 e recentemente ritrovate grazie all’impegno dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Le sculture, alte circa 30 cm, raffigurano santi francescani e allegorie delle virtù cristiane, come la fede e la speranza. Realizzate nel primo Settecento da Pietro Bencivinni, artista attivo a Nicosia, esse facevano parte della custodia-tabernacolo dell’altare maggiore della chiesa cappuccina di Linguaglossa.
«Questa mostra non è solo un evento artistico, ma un atto di restituzione alla comunità e alla storia», ha sottolineato Carmela Cappa durante l’inaugurazione. «Le opere esposte raccontano la bellezza dell’arte e dell’artigianato siciliano, valorizzando la fede come momento di aggregazione e il lavoro manuale come espressione di bellezza condivisa.»
Don Antonio Agostini ha evidenziato l’importanza dell’esposizione nell’ambito di un più ampio progetto di valorizzazione del patrimonio diocesano: «Abbiamo riportato ad Acireale, cuore della Diocesi, un prezioso recupero. Con mostre temporanee come questa, il museo – la cui collezione permanente è di dimensioni contenute – si fa diffuso e coinvolge la cittadinanza nella riscoperta del proprio patrimonio artistico e culturale.»
Accanto alle statue ritrovate, il percorso espositivo propone un dialogo con altre opere lignee affini – tabernacoli, reliquiari, oggetti liturgici, parati, argenti e dipinti – provenienti da chiese e conventi della Sicilia orientale. Il tutto si inserisce in un racconto coerente della spiritualità popolare e della straordinaria maestria artigianale sviluppatasi tra il XVIII e il XIX secolo, in particolare nel contesto religioso etneo.
A completare l’offerta culturale, sono previsti laboratori didattici sulle tecniche scultoree e pittoriche, pensati per giovani, famiglie e appassionati, a cura dell’Associazione Cento Campanili, che seguirà anche le visite guidate.
La mostra sarà visitabile fino al 28 giugno nei giorni di venerdì, sabato e domenica, dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00. Aperture straordinarie e attività per gruppi e scuole su prenotazione.
Contatti e prenotazioni:
- museodiocesanoacireale@gmail.com
- associazionecentocampanili@gmail.com
- 095 601102
- 351 5215736
Un’occasione importante per riscoprire attraverso l’arte il legame profondo tra memoria, identità e fede.