RIFLESSIONE / Quale buon 1° Maggio?

1° maggio - 2025

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Commento di Don Orazio Tornabene



Il 1° maggio, festa di San Giuseppe lavoratore, è una giornata in cui tanto la Chiesa quanto il mondo laico riflettono sul valore del lavoro. Purtroppo, per molti è diventato solo un giorno di vacanza o un’occasione per un picnic, perdendo così il suo significato profondo.

In tempi di crisi, una delle radici più amare è proprio la mancanza di lavoro, o il desiderio inascoltato di lavorare. Papa Francesco, nell’enciclica Laudato si’, scrive:

La mancanza di lavoro danneggia in profondità la dignità dell’uomo. […] Un lavoro sicuro, dignitoso, rispettoso delle norme di sicurezza è parte fondamentale di un’ecologia integrale» (LS, 128).》

A queste parole si aggiungono dati dolorosi: nel 2024, in Italia, sono state 1.090 le vittime sul lavoro, un numero in aumento rispetto all’anno precedente. Si tratta di “morti bianche”, spesso causate da controlli assenti o norme ignorate.

Papa Francesco ha più volte condannato queste ingiustizie. Nell’udienza generale del 19 gennaio 2022 disse con forza:

«Ci sono dei lavori in cui si sfruttano i bambini; questo è terribile! I bambini sfruttati nel lavoro è una tragedia. Ma pensiamo anche a quei lavoratori, sfruttati con il lavoro in nero, che vengono pagati in modo irregolare, con stipendi da fame, e anche a quelli che muoiono lavorando: non possiamo dimenticare questo».

E ancora, nell’enciclica Fratelli tutti (n. 128), sottolinea:

«Il lavoro è una dimensione irrinunciabile della vita sociale. […] La società ha bisogno di creare le condizioni affinché tutti si sentano ‘chiamati’ a contribuire con il proprio lavoro, in modo che ciascuno possa realizzare la propria dignità».

Allora, quale buon 1° maggio? 

Buono sarà il 1° maggio in cui il lavoro tornerà ad essere segno di dignità, partecipazione e giustizia. Sarà davvero festa quando nessuno morirà per guadagnarsi il pane, quando ogni lavoratore sarà rispettato e ogni giovane potrà sognare un futuro non precario.

Buono sarà il 1° maggio in cui il lavoro tornerà ad essere vocazione e speranza, dono e responsabilità condivisa.

Che San Giuseppe lavoratore ci aiuti a custodire questo sogno e a renderlo, insieme, realtà.

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30 Aprile 2025
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