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Parrocchia Santi Cosma e Damiano
“L ‘oratorio è sinodo, autentica esperienza ecclesiale”
Si è svolto domenica 10 dicembre, il secondo cantiere di formazione “Share the love”, organizzato dal Coordinamento degli Oratori della Diocesi di Acireale nella Parrocchia “Santi Cosma e Damiano” di Acireale, guidata dal parroco don rosario Pappalardo.
Tema del cantiere formativo sono stati il sinodo e le tecniche educative, accompagnate dai metodi e dal confronto. Alla giornata di formazione erano presenti cento anima-educatori provenienti dagli oratori della diocesi di Acireale.
Il cantiere ha avuto inizio con la registrazione dei vari gruppi, con l’accoglienza da parte della Coordinatrice Anna Maria Belfiore e dell’assistente spirituale don Orazio Sciacca che ha tenuto un breve momento di preghiera. Gli anima-educatori hanno partecipato alla Celebrazione Eucaristica, presieduta dall’assistente e animata dalla comunità parrocchiale ospitante.
Dopo la divisione in gruppi si è tenuto il primo laboratorio, dove gli anima-educatori hanno avuto modo di conoscersi meglio, tramite diverse attività proposte.
Ad ogni gruppo è stata assegnata una tecnica di conoscenza e una delle tre parole protagoniste del sinodo:
• Comunione
• Partecipazione
• Missione
Presente anche don Vittorio Rocca, responsabile diocesano del cammino sinodale. Gli oratori, all’interno delle loro parrocchie, sono chiamati ad offrire il loro contributo per far germogliare sogni, speranze, fiducia, fasciare ferite e intrecciare relazioni. Ed ecco che l’oratorio è sinodo, ovvero autentica esperienza ecclesiale nella quale si può apprendere lo stile sinodale proprio della Chiesa.
Dopo il pranzo vissuto in fraternità alcuni membri del Co.Or.D.A. hanno spiegato le tecniche di animazione, fondamentali all’interno di un oratorio. Il “Bagaglio professionale” dell’anima-educatore è utile a creare un clima familiare, a favorire la comunicazione e a rendere più efficace la relazione educativa. Le tecniche educative sono tante e assumono diverse forme: bans, media, clowneria, gioco, teatro, canto e musica.
La giornata, all’insegna della formazione, della preghiera, della fraternità, del gioco e della gioia, si è conclusa con il ballo dell’inno “Eretz Sheli – La mia Terra Promessa” e i saluti finali.