CARITAS. LA LETTERA DI DON ORAZIO TORNABENE

Acireale - Novembre 2023

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Il direttore: “La carità non è affare di pochi, ma vocazione di tutti i battezzati”

articolo di Chiara Costanzo

Ascoltare il più povero, accompagnarlo con le parole e soprattutto con i gesti di carità è la peculiarità di ogni centro caritas.

Su questo aspetto fondamentale dell’accoglienza al più povero si è concentrato Don Orazio Tornabene, direttore dell’ufficio caritas diocesano, che ha rivolto in occasione del nuovo anno pastorale un pensiero a quanti sono sensibili al tema della carità e della povertà.

“La via del Vangelo è quella da percorrere, ponendosi in dialogo con gli ultimi e gli esclusi, per costruire un mondo in cui giustizia ed amore fraterno siano non possibilità ma certezza. Nessuno, nello spirito della Caritas, deve restare indietro”. Questa premessa descrive il ruolo dell’ufficio pastorale caritas che è delicato e quindi necessita di operatori formati all’accoglienza e capaci di affrontare i primi colloqui conoscitivi con chi versa in condizione di svantaggio.

Sarà proprio compito degli operatori accompagnare la persona secondo le modalità e i tempi possibili. Immersa in uno spirito di gratuità la caritas permette di mettere in risalto quella dimensione che feconda la vita delle comunità.

Don Orazio Tornabene, direttore Caritas diocesana

“Carissimi confratelli viviamo un momento storico che non favorisce l’attenzione verso i più poveri.”

Con questo incipit Don Orazio apre la sua riflessione, sottolineando proprio come i tempi di oggi non siano quelli in cui i sentimenti di compassione riescono a nascere spontanei, anzi sembra quasi che immedesimarsi nell’altro sia un esercizio e non una nota naturale dell’essere umano.
Questa sensazione di inadeguatezza nei confronti del fratello bisognoso genera impotenza e smarrimento, fino a tramutare l’empatia in commiserazione e commozione privi di pathos.
In alcuni casi diventa addirittura fastidioso questo confronto con le altrui miserie, come se guardare dentro quella realtà potesse far venire le vertigini.

“Alla luce del Vangelo– dichiara ancora il direttore – le nostre comunità parrocchiali vanno educate a mettere da parte la fase emozionale. Esse sono invitate a non distogliere lo sguardo dai fragili.”

E’ necessario che si torni a soccorrere l’altro eliminando la noncuranza e l’invisibilità del bisognoso, soprattutto nelle comunità parrocchiali che sono luogo di cura del prossimo grazie alla buona volontà di chi si dedica agli ultimi.

“In questi anni ho conosciuto tante persone che non si limitano a dare semplicemente qualcosa, il loro superfluo, ma offrono se stesse. Ascoltano, dialogano, si sforzano di comprendere la situazione e le cause per dare la giusta attenzione ai bisogni materiali e spirituali, sporcandosi le mani per promuovere ogni persona. La carità non è affare di pochi, ma vocazione di tutti i battezzati.”

A conclusione della sua esortazione don Orazio porge l’invito alla prossimità e alla consapevolezza della compassione, confermando la sua personale disponibilità all’incontro con chi fosse interessato a contattarlo per incontri formativi nelle parrocchie ad operatori caritas.

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31 Ottobre 2023
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