“Voce oltre le sbarre”, dall’Omelia di don Francesco Mazzoli

Rubrica: Voce oltre le sbarre

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Don Francesco Mazzoli, Omelia della 19 dom T.O anno A 

Don Francesco Mazzoli, cappellano carcere minorile Acireale

Ciao Fabrizio, ( é il nuovo ragazzo arrivato al carcere di Acireale, 16 anni; il nome non é quello vero, ma il ragazzo é vero.) benvenuto nell’assemblea dei fratelli. Quí, a Messa, viviamo lo stare insieme, non come nell’ora d’aria nel cortile, ma su invito di Gesù. A proposito, tu ne hai amici? Perché con Gesù cerchiamo di esserlo, di stare in pace, tranquilli, buoni. O come abbiamo sentito: “coraggio sono io non abbiate paura”. Si perché quando ci assale la paura, siamo aggrediti da essa perdiamo la testa. E iniziano ” i scerre”, le guerre. Tutto per paura. Tutto per la paura di perdere… E perdere la vita. Ma noi siamo amici con Gesù. Noi ci crediamo, mica trattiamo Gesù come un fantasma, l’inesistente. Lui esiste. E chi o che cosa ci fa dire che lui esiste? Che Dio esista? Dai ragazzi pensiamoci… Riflettiamo un po‘. Elia viene chiamato ad affacciarsi dalla bocca della caverna ed invitato a riconoscere Dio se passa, a sentirlo, a vederlo. Avviene qual cosa. Terremoto, vento fortissimo, pioggia torrenziale, fuoco. Un disastro. Cosa afferma Elia. Qui Dio non c’è. É vero Dio nei disastri non c’è e non li causa. Lui ha creato il mondo così bello potrà mai distruggerlo? Mai. Dio a lcontrario ripara. Elia riconosce Dio in un vento leggero che gli accarezza la pelle e gli provoca brividi d’amore. Dio arpeggia col suo Spirito sul nostro corpo usando i come delle corde di strumenti musicali per suonale l’inno alla vita, canta parole di Coraggio con Gesù suo figlio per noi. Come tu oggi sei uscito dall’isolamento, così per tutti noi, la fede ci spinge a camminare verso porte aperte, a stare sulle soglie delle porteanche se queste hanno sbarre perche Dio passa perché ci ha chiamati, pronto dopo ogni disastro ad accarezzarci in modo impercettibile che solo quando siamo fermi in modo assoluto, fermi da tutto lo avvertiremo: Tu sei qui. Qui per tranquillizzarmi. Per confortarmi.

Unica la scena all’inizio del vangelo, Gesù manda avanti i discepoli. A fare esperienza di Elia. E lui resta con la folla a congedarli, che rispettoso Gesù. Ad uno ad uno Gesù Saluta tutti. Da la buona notte. Il bacio della buona notte. Ed i discepoli sulla barca in balia di mare agitatissimo presi da panico pronti ad affondare. Lui é li ad andarci per sedare tutto. Per calmare il tutto. Ma tutti dobbiamo credere chi è Gesù. Colui che ci fa venire avanti, che ci fa camminare sulle acque, come Pietro, ma se hai fede non a galla, ma in piedi. Questo è diverso dal nuotare. In piedi, cammino come su strada. E se mi abbatto e sprofondo Gesù é lì per salvarmi. Aiutarmi. Stai tranquillo, c’è Gesù.

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8 Agosto 2020
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