Fondi Europei: il futuro dei giovani con Green deal e Digital Transformation

28/04/2020 - Fondi Europei

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articolo di Rossella Greco

Il vescovo Raspanti

Green Deal è un piano presentato dalla Commissione Europea, che pone l’Europa in un’azione di ripensare e riorganizzare uno sviluppo basato sui princìpi della sostenibilità e dell’economia, dove un ruolo importante è dato dalla Digital Transformation e dalle imprese che dovranno pensare ad investimenti nel pieno rispetto del clima e dell’ambiente.

Protagonisti principali diventano aziende, investimenti e cittadini, questi ultimi fondamentali per costruire una società più democratica e competente, che attraverso la cittadinanza attiva, sappiano conoscere diritti e responsabilità, ma anche solidarietà e sensibilità verso gli altri.

Sviluppare la cittadinanza attiva, con le varie competenze civiche, fa parte degli obiettivi strategici per la cooperazione europea nell’istruzione e nella formazione.

Dall’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro di un gruppo di studenti delle classi IV A e IV D del liceo scientifico Archimede di Acireale, viene fuori il progetto sull’utilizzo dei fondi strutturali europei in materia di tutela ambientale, illustrato nella giornata di lunedì 27 aprile 2020 in un convegno in videoconferenza, viste le misure restrittive a causa dell’emergenza Covid-19.

Oltre ai liceali, il dirigente scolastico prof. Riccardo Biasco e la tutor del progetto ASOC (acronimo di A Scuola di Open Coesione) professoressa Mariella Sciuto, presenti anche la dottoressa Marta Ferrantelli, responsabile Ufficio territoriale della Commissione Europea EUROPE DIRECT Trapani, il vescovo di Acireale, mons. A. Raspanti in rappresentanza della Fondazione Città del Fanciullo di Acireale, il sindaco della cittadina acese, ing. Stefano Alì e gli altri partner partecipanti al progetto.

Gli studenti, autodefinitosi  “torrentoni”, termine venuto fuori dalle parole torrente, terroni e polentoni, per sdoganare vecchi dissapori tra nord e sud d’Italia, hanno posto l’attenzione sugli investimenti di mitigazione del rischio idrogeologico del torrente Lavinaio-Platani, che per un lungo tratto del suo percorso scorre nel territorio del comune di Acireale, e sui motivi per i quali non è ancora avvenuta la completa realizzazione del progetto, stimata entro l’anno.

Un plauso ai ragazzi arriva direttamente dal preside, che si congratula per la tenacia ed il senso di responsabilità dei propri alunni nel voler continuare il progetto, nonostante l’emergenza, attraverso la didattica a distanza.

Il corso d’acqua, tristemente noto per la morte di tre persone durante le esondazioni tra il 1993 e il 1998, tragedie peraltro che non hanno consegnato responsabili, ha suscitato interesse e curiosità tra i giovani, tanto da indurli a “lasciare” le aule per chiedere direttamente agli addetti ai lavori costo del progetto, tempi di realizzazione, pagamenti ed effettuare, persino, un monitoraggio civico.

“E’ un vero successo – dichiara il primo cittadino acese – che ragazzi così giovani trovino interesse per argomenti di tale importanza – aggiungendo inoltre che –  il torrente Lavinaio-Platani ha sempre suscitato preoccupazioni per chi abita vicino al suo greto, ma stavolta siamo vicini ad una soluzione definitiva”.

Oltre alle vasche di laminazione, già realizzate per contenere il flusso delle acque, occorrono una serie di manutenzioni programmate e la costruzione di un sistema di misurazione del livello idrometrico; strumento già adottato dal confinante comune di Aci Catena, anch’esso interessato negli anni dall’esondazione del corso d’acqua.

Ma è il vescovo di Acireale ad incoraggiare il team dei giovani a collaborare, trovare una loro identità e sentirsi membri di un’Europa che guarda sempre più ad una politica di coesione e di sostenibilità, non per far crescere la ricchezza di un Paese, ma per creare il giusto equilibrio di democraticità, che non metta a rischio i sistemi sociali.

La dottoressa Ferrantelli, coordinatrice del progetto ed esperta su impatto territoriale ed impiego dei fondi, proietta i giovani in un mondo del lavoro che terrà conto dei finanziamenti della Green Deal, già previsti nel bilancio di programmazione 2021-2027 dall’Unione Europea.  Futuro che vedrà l’impiego di tecnologie pulite, trasporti più intelligenti, migliore qualità degli alimenti e definizioni di standard globali sul tema dell’impatto ambientale.

L’Archimede di Acireale è una bella testimonianza di giovani motivati e responsabili, pronti ad essere validi e scrupolosi cittadini di domani.

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27 Aprile 2020
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